Dopo oltre un anno di dibattiti, il ministero della Salute ha pubblicato la nuova procedura per il rilascio delle autorizzazioni “per emergenza fitosanitaria” che dovrebbe rendere snello e trasparente un processo che da molti addetti ai lavori veniva definito quasi una “lotteria” o un “assalto alla diligenza” e che ha visto l'amministrazione condannata dal Tar del Lazio al pagamento di 1500 euro per un ricorso di una impresa cui non era stata rilasciata un'autorizzazione di un prodotto contenente 1,3-dicloropropene.

Funzionamento
Prima di tutto il “portatore di interesse” (un'associazione agricola o un ente locale) dovrà segnalare una situazione di emergenza fitosanitaria ai ministeri interessati dal procedimento (ministero della Salute, Politiche Agricole e Ambiente), argomentandone la gravità e la mancanza di soluzioni già autorizzate. Il Servizio fitosanitario centrale dovrà acquisire il parere del Servizio fitosanitario nazionale sulla segnalazione e se questa è ritenuta fondata viene pubblicata sul sito del ministero della Salute per dar modo alle aziende produttrici di prodotti fitosanitari di aderire con propri formulati (massimo uno per impresa) presentando apposita istanza corredata di documentazione giustificativa della necessità ed efficacia della soluzione proposta, oltre a informazioni sulla sicurezza umana e ambientale. Il tutto con tempistiche strettissime (massimo 1-2 settimane tra un passaggio e l'altro), come si addice alle situazioni di emergenza.

Revocate sì, ma fino a un certo punto
Le autorizzazioni per emergenza fitosanitaria potranno essere concesse anche a prodotti contenenti sostanze attive non approvate in Europa, ma qualora il loro utilizzo dovesse lasciare residui sulle derrate alimentari, dovrà essere disponibile una valutazione del rischio (e relativa fissazione di un limite massimo di residuo) effettuata da un ente europeo (Efsa) o internazionale (Codex Alimentarius) che ne certifichi la sicurezza per il consumatore.

Fitoregolatori sì, fitoregolatori no
Nelle prime bozze della procedura i fitoregolatori erano esclusi dalla procedura, ma nella versione finale si valuterà caso per caso.

Repetita juvant ma sino a un certo punto
In generale le autorizzazioni per emergenza fitosanitaria non potranno essere concesse per più di due volte, ma si potrà valutare caso per caso, e a fronte della dimostrazione della sicurezza umana e ambientale della soluzione proposta.

Conclusione
La procedura proposta evidenzia buoni propositi, ma un giudizio sarà possibile fornirlo solo dopo la sua applicazione pratica: in particolare le strettissime tempistiche (5 giorni o una settimana sono un battito di ciglia rispetto ai tempi ministeriali) ci sembrano molto ambiziose, ma potrebbero sempre stupirci!

Approfondimenti per studiosi, addetti ai lavori o semplicemente curiosi
  1. Procedura per la gestione delle istanze di autorizzazione di prodotti fitosanitari per situazioni di emergenza fitosanitaria