All'interno del progetto europeo Life Resilience, che si propone di sviluppare genotipi resistenti e di applicare pratiche e innovare nei metodi naturali di controllo dei vettori di Xylella fastidiosa, è prevista una grande parte dedicata alla sperimentazione sul campo.

Per questo 250 ettari in prevalenza di oliveti, ma anche di mandorleti dal momento che il batterio può colpire anche il mandorlo, sono dedicati al lavoro di sperimentazione tra Spagna, Italia e Portogallo.

In Italia i campi sperimentali si trovano in Toscana, nell'azienda sperimentale del Cnr di Santa Paolina a Follonica, Grosseto e a Massarosa in provincia di Lucca presso l'azienda olearia Salov.

Per farci spiegare meglio di cosa si tratta abbiamo incontrato Daniele Piacenti, tecnico responsabile di Salov che oltre allo stabilimento per la produzione e l'imbottigliamento dell'olio possiede uno dei più grandi oliveti della Toscana, con circa 75 ettari di olivi a corpo unico nella Fattoria la Traversagna all’interno del Parco naturale di Migliarino San Rossore e Massaciuccoli.

Daniele Piacenti
Daniele Piacenti con il logo dell'azienda

Daniele Piacenti, cosa verrà studiato nell'oliveto della Fattoria la Traversagna?
"Si tratta di un'attività comune alle altre coltivazioni coinvolte nel progetto. Sono state condotte analisi chimico-fisiche sui terreni dell'oliveto, previa analisi spettrale dei suoli, con l'ausilio di droni e slitte dotate di sensori idonei a rilevare la conducibilità elettrica, il contenuto di acqua ecc.
I terreni della fattoria così mappati, sono stati suddivisi in quattro macro aree da 12,5 ettari ciascuna e in ciascuna delle quattro aree sono stati identificati quattro sotto settori. Quest'autunno provvederemo a seminare essenze vegetali capaci di attrarre o allontanare l'insetto vettore, gli olivi coinvolti saranno trattati a loro volta con prodotti capaci di migliorare le caratteristiche produttive e lo stato di salute degli stessi per aumentarne la resilienza. Non ultimo sarà analizzato l'olio prodotto. Durante tutta la durata del progetto saranno condotte analisi periodiche delle foglie, del clima e sarà valutata costantemente la presenza della popolazione degli insetti presenti nel manto erboso. Tutte queste attività verranno condotte in collaborazione con i partner coinvolti nel progetto"
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Quanti ettari sono dedicati a questo studio?
"50 ettari".

Riguardo all'uso delle cultivar resistenti al batterio cosa verrà valutato?
"Questa è un'attività che sta conducendo il capoprogetto Galpagro in collaborazione con l'Università di Cordova, in Spagna. Le prove hanno già messo in evidenza cultivar con diversa resistenza alla Xylella.
Queste varietà così isolate sono già state messe a dimora in impianti intensivi e superintensivi a Carmona presso Galpagro"
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Il progetto Life Resilience prevede anche prove di coltivazione mirate a individuare metodi di coltivazioni sostenibili anche in impianti intensivi, verranno fatti questi studi anche qui a la Traversagna?
"Sì, tutte le attività descritte in precedenza sono testate in fattoria e nelle altre realtà produttive, il principio adottato in questo progetto Life ha come punti cardine la sostenibilità e il miglioramento delle condizioni di coltivazione.
Tali risultati, se positivi, dovranno favorire lo sviluppo di tappeti vegetali naturali idonei.
Questi, con l'ausilio di sostanze nutritive di origine naturale, saranno capaci di aumentare la resistenza di tutte le varietà coltivate, resistenti o meno. Tutto questo viene valutato in impianti intensivi capaci di esprimere un'olivicoltura razionale e remunerativa"
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Che risultati ci si aspetta?
"Sappiamo che non esiste una cura idonea a eliminare questo batterio, così come per la verticillosi o il mal dell'esca della vite, lo scopo del progetto Life è quello di fornire una guida capace di rallentare la diffusione della malattia, migliorando allo stesso tempo la salute dei tanti oliveti diffusi in tutto il mondo in modo equilibrato e sostenibile".