Per semplicità continuiamo a chiamarle eccezionali, anche se in realtà la dicitura corretta è “autorizzazioni in deroga per situazioni di emergenza fitosanitaria”, anche perché molte di queste autorizzazioni si ripetono da anni, e di eccezionale hanno ormai ben poco. Si ricomincia dal riso con gli erbicidi propanile e pretilachlor, rispettivamente alla quinta e seconda autorizzazione in deroga, per poi passare a clofentezine contro gli acari del nocciolo (seconda autorizzazione), acibenzolar-s-methyl su actinidia contro la PSA (terza autorizzazione), pendimetalin su piante portaseme di coriandolo (seconda autorizzazione), fludioxonil su susino e pesco in postraccolta contro Monilia (seconda autorizzazione), spinosad su ciliegio contro la mosca (terza autorizzazione), abamectina su soia e mais contro acaro rosso (terza autorizzazione per la soia e seconda per il mais), per finire con la madre di tutte le deroghe, l'1-3 dicloropropene su tabacco e diverse orticole, giunta alla sesta reiterazione. Potete trovare il riepilogo delle autorizzazioni in deroga qui.

In deroga ma con criterio
Consapevoli che il reiterato ricorso alle autorizzazioni eccezionali non è visto di buon occhio né dalla Commissione Europea, che vorrebbe la sostituzione dei “vecchi soldati” con “armi ancora più intelligenti”, nè da alcune parti dell'opinione pubblica che sta da tempo paragonando questi provvedimenti alla caccia alle balene condotta dai giapponesi per fini scientifici, le autorità italiane sin dallo scorso anno hanno iniziato a mettere “alcuni paletti”. Il primo paletto è il divieto dell'utilizzo di alcuni prodotti riso (propanile e pretilachlor) nelle “aree classificate come siti della Rete ecologica europea Natura 2000 definite come SIC e ZPS, ai sensi della legge n. 157 del 1992 integrata dalla legge n.221 del 2002, nonché del D.P.R. 357/1997 modificato dal D.P.R. n. 120/2003”. L'acronimo SIC significa “Siti di Importanza Comunitaria” e identifica 2314 aree per un totale di 4.377.275 ettari (pari a circa il 14,5% della superficie totale italiana), cui vanno aggiunti 470074 ha di superfici a mare (pari a circa l'1,55% della superficie totale). L'acronimo ZPS indica le “Zone di Protezione Speciale”, 610 siti di importanza comunitaria, di cui 335 sono di “tipo C”, e cioè contemporaneamente SIC e ZPS. Per farla breve le aree “off-limits” hanno una superficie totale di 5.817.601 Ha, pari al 19,26% della superficie totale, senza considerare le superfici “a mare”. Ovviamente l'impatto pratico di queste limitazioni è limitato, in quanto queste aree sono prevalentemente a uso non agricolo, ma la percentuale interessata è comunque considerevole. Sul sito dedicato (vedere nella linkografia sottostante) è comunque possibile accedere alle carte dettagliate delle zone protette.
L'altro “paletto”, applicato nel caso del propanile, è l'impegno richiesto alle aziende di produrre dati di monitoraggio per la protezione ambientale nei confronti di uccelli e mammiferi, organismi acquatici ed artropodi non bersaglio, informazioni che sono state fornite dall'azienda notificante che ha così dimostrato il proprio interesse a investire nel prodotto per poter fornire in futuro una soluzione definitiva ai risicoltori.


Per saperne di più
  1. Tabella riepilogativa autorizzazioni in deroga (aggiornamento del 25 marzo 2015).
  2. Portale del Ministero della Salute riguardante le autorizzazioni eccezionali.
  3. Ministero dell'Ambiente – Rete Natura 2000
  4. Decreti autorizzazioni citate:
    1. Propanile – riso
    2. Pretilaclor – riso
    3. Clofentezine – nocciolo
    4. Acibenzolar-s-methyl – actinidia
    5. Pendimetalin – coriandolo portaseme
    6. Fludioxonil – susino e pesco
    7. Spinosad – ciliegio
    8. Abamectina – soia e mais
    9. 1,3 dicloropropene – tabacco e orticole