Un buon seme è un punto di partenza importante per chiunque lavori in agricoltura e la concia è una delle tecniche più razionali per proteggerlo in modo adeguato. Lo ricorda Assosementi che ha messo a punto una guida sintetica sulle buone pratiche agricole da rispettare nella gestione delle sementi conciate.
 
Abbiamo deciso di predisporre uno strumento approfondito, ma al tempo stesso di facile lettura, perché il tema della concia sta acquisendo sempre più rilievo per le società sementiere e gli utilizzatori finali, per i molteplici aspetti connessi alla qualità del trattamento e alla sicurezza degli addetti - ha dichiarato Guido Dall’Ara, presidente di Assosementi -. La concia migliora la produttività e la qualità del raccolto, contrastando l’azione dei parassiti nelle fasi iniziali di sviluppo delle piante e minimizzando l’impatto ambientale. Utilizzando seme conciato, i rischi di perdite del raccolto si riducono, peraltro con un risparmio nell’uso di mezzi tecnici”.
 
La guida di Assosementi, realizzata dalla Sezione colture industriali, illustra nella prima parte i vantaggi legati ad una buona concia svolta professionalmente e a corrette operazioni di semina in campo. La seconda parte è dedicata all’etichettatura e alle informazioni presenti sulle confezioni, sia per quanto riguarda la certificazione ufficiale delle sementi, che in relazione ai concianti impiegati. Infine, sono fornite indicazioni utili per gestire in modo sicuro il seme conciato, prima, durante e dopo la semina.
 
Lo scorso aprile Assosementi ha presentato il progetto Esta (European seed treatment assurance scheme), una iniziativa dell’Associazione sementiera europea (Esa), che ha l’obiettivo di diffondere uno standard di concia rigoroso e altamente qualificato attraverso la verifica innanzitutto dell’efficienza degli impianti di concia, poi della qualità del processo stesso, con il controllo del residuo finale di polveri presenti sul seme.
 
La guida è consultabile QUI