Meno stressato e più verde, sano e produttivo. Questo è il mais che ogni agricoltore vorrebbe vedere nei propri campi. Non sempre però la coltura è messa nelle condizioni di esprimere al meglio le proprie potenzialità genetiche, vuoi per gli attacchi di malerbe, parassiti e patogeni, vuoi per gli stress abiotici come per esempio la penuria estiva di acqua o le alte temperature. Contro le avversità esistono specifici prodotti da utilizzare alla bisogna. Contro gli stress abiotici, invece, non sempre è possibile prevenirli efficacemente e ciò può divenire un problema molto serio specialmente a ridosso della fioritura, quando il mais necessita di essere posto nelle migliori condizioni per la fecondazione. In aiuto alla coltura può però arrivare un prodotto che appartiene alla prima serie di soluzioni, ovvero quelle per la difesa. Il suo nome è Quilt® Xcel, fungicida di Syngenta che oltre a proteggere il mais da elmintosporiosi, ruggini e Kabatiella, apporta alla coltura anche una serie di importanti benefici metabolici che aprono la strada a una maggiore produttività finale.

 Confronto fra piante trattate con Quilt Xcel, a sinistra, e piante non trattate, a destra

Quilt Xcel contiene due differenti sostanze attive fra loro altamente complementari, ovvero azoxystrobin e propiconazolo. Il loro abbinamento consente di proteggere al meglio il mais dalle patologie fungine, di gestire i rischi di resistenze e di conferire alla coltura un’elevata tolleranza verso carenze idriche ed eccessi termici.
Il beneficio più tangibile, anche visivamente, è la maggiore attività fotosintetica permessa a sua volta da una maggior presenza di clorofilla. Forte risulta quindi l’effetto rinverdente, il quale si traduce anche in un prolungato stay-green, foriero di maggiori accumuli di sostanza secca e di digeribilità superiore della fibra nel caso dei silati. Ma oltre al vistoso effetto rinverdente Quilt Xcel ottimizza anche altri processi metabolici, i cui risultati si possono pesare alla raccolta. Grazie soprattutto alla presenza della strobilurina vengono ottimizzati i processi di traspirazione della superficie fogliare aiutando la regolazione dell’apertura e di chiusura degli stomi. Tale effetto in condizioni di alte temperature riduce la cessione di umidità all’ambiente minimizzando gli sprechi dovuti allo stress idrico e favorisce invece la traspirazione in condizioni ottimali consentendo alla coltura di richiamare più acqua e nutrienti dal terreno favorendo le funzioni vitali. Ciò consente un utilizzo più efficiente delle risorse idriche a tutto beneficio delle rese anche in condizioni di stress.

Infine, l’aumentata capacità di immagazzinamento della sostanza secca evita pure che lo stocco della pianta debba contribuire alla nutrizione della spiga depauperando le proprie riserve. Innalzando la propria capacità fotosintetica e di accumulo, la coltura ottiene quindi anche il risultato di presentare stocchi più robusti e floridi, caratterizzati da un diametro maggiore, più compatto e consistente. Grazie a ciò se ne migliora sensibilmente sia la resistenza meccanica sia il valore nutrizionale nel caso il mais venga utilizzato come trinciato.

 Effetto della applicazione di Quilt Xcel sugli stocchi del mais

Alla raccolta si potranno quindi soppesare a pieno i benefici derivati dall’applicazione di Quilt Xcel, sia dal punto di vista quantitativo, sia da quello qualitativo. Piante meno stressate e più sane, infatti, non solo producono più massa e più sostanza secca, bensì risultano meno esposte ai rischi di sviluppare micotossine, la cui presenza sulla granella è fondamentalmente stimolata proprio dagli stress idrici e termici estivi.
 

Consigli d’impiego

Al fine di massimizzare gli effetti benefici sul metabolismo del mais, il posizionamento ideale di Quilt Xcel si pone fra la fase delle 9-10 foglie e quella di inizio fioritura, uno dei momenti più delicati per la coltura. Applicato in tale fase, Quilt Xcel si è mostrato mediamente in grado di fornire incrementi produttivi intorno ai 10 quintali di granella per ettaro. Un ritorno economico che pertanto giustifica pienamente l’investimento necessario all’effettuazione del trattamento, senza considerare poi la riduzione dei rischi di raccogliere granelle contaminate da micotossine, dato che queste possono causare perfino il respingimento dei prodotti conferiti.