L'85% degli italiani consuma frutta almeno una volta al giorno. Lo conferma un report Eurostat che ha mappato le abitudini alimentari all'interno dei paesi membri dell'Unione europea.  

Per quanto riguarda la ciliegia nello specifico, secondo una ricerca Cso che ha monitorato gli andamenti dei consumi delle famiglie italiane dal 2003 al 2013, si evidenzia un incremento del 20% nel corso di dieci anni. Nell'ultimo quinquennio i quantitativi consumati di questi piccoli frutti rossi si sono dimostrati sostanzialmente stabili attorno alle 200mila tonnellate e gli acquisti al dettaglio nel 2018 sono stati leggermente superiori dell'anno precedente (circa +2%). 

Ecco dunque che risulta conveniente per il produttore convertire o potenziare il proprio frutteto per indirizzarsi dove la domanda di mercato è più insistente; per il ceraseto, in particolare, può essere di estremo interesse considerare un impianto senza scala, un impianto, cioè, ad altissima densità di alberi (tra le 5.500 e le 6mila piante per ettaro) che abbiano un'altezza massima di 2,5 mt. Si tratta di una soluzione che Salvi Vivai ha testato in un proprio ceraseto sperimentale e dalla quale ha ottenuto risultati eccellenti sia dal punto di vista della qualità dei frutti che della quantità di prodotto raccolto.

Più che di impianto, è più corretto parlare di "sistema", poiché diversi fattori concorrono alla creazione di un vero e proprio ambiente che risulta ottimale per le piante e di conseguenza assicura un risultato garantito.

Uno dei primi fondamentali fattori da considerare è che il ceraseto senza scala per essere ottimo, quindi produrre al massimo delle sue potenzialità, deve necessariamente avere una corretta gestione idrica rappresentata da un impianto a goccia con regolazione dell'acqua attraverso l'utilizzo di tensiometri e un sistema di drenaggio accurato che assicuri lo sgrondo dell'acqua dall'appezzamento. A questo aspetto si affianca anche la necessità imprescindibile delle reti di protezione contro cracking, pioggia, uccelli e drosophila suzukii.  

Certamente l'investimento iniziale è importante ma va considerato che vari fattori concorrono ad un rientro economico che, in proporzione, è molto più breve rispetto ad un impianto tradizionale. Si parla, infatti, di 6 anni anziché degli 11 dell'impianto tradizionale. 

Uno dei fattori di maggiore convenienza di un impianto ad altissima densità è l'entrata in produzione già dal secondo anno.  Una rapida entrata a regime del frutteto permette di raccogliere fin dai primi anni una consistente quantità di prodotto: da 500 gr di frutti per pianta nel secondo anno fino a 2,5 kg nel quarto anno. La qualità dei frutti, inoltre, è molto alta poiché la maggior parte di essi (98% del raccolto totale) ha un calibro che misura più di 28 mm. La combinazione di questi due fattori, quindi, garantisce l'introduzione sul mercato di un ottimo prodotto. Tale situazione è particolarmente vantaggiosa se si utilizzano le nuove varietà Sweet che il mercato premia sempre con prezzi più remunerativi. 
 
Calibro ciliegia

Si deve, inoltre, tenere conto che coprire un impianto di un'altezza massima di 2,5 mt è molto più semplice e meno oneroso rispetto alla copertura di piante dell'altezza di 5 mt. 
I tecnici Salvi Vivai, dunque, non hanno dubbi: in presenza delle corrette condizioni di coltivazione, di terreno e di condizioni climatiche, un sistema ad alta densità migliora l'efficienza del raccolto permettendo di arrivare ad una più alta e sicura produzione di frutti più grossi e lucenti.

Il simposio internazionale del ciliegio, organizzato dal Consorzio di tutela della ciliegia di Vignola Igp (22-23 maggio 2019), sarà l'occasione perfetta per incontrare gli esperti del settore e per visitare il ceraseto sperimentale Salvi Vivai in provincia di Ferrara. I tecnici dell'azienda leader ferrarese, infatti, accompagneranno i visitatori all'interno di un ceraseto ad altissima densità per illustrarne punti di forza e convenienza.
 
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