Parlando davanti alla Commissione Agricoltura del Parlamento croato a Zagabria, il commissario europeo all'Agricoltura, Janusz Wojciechowski, ha affermato che la bioeconomia è una grande opportunità, perché consente all'agricoltura e agli agricoltori di svolgere un ruolo cruciale nel rendere il Green deal Ue un successo.

"Se vogliamo decarbonizzare le nostre economie, dovremo generare più biomassa per produrre energia, materiali e sostanze chimiche a base biologica", ha ricordato il commissario.

Lo scorso dicembre, durante il Consiglio Ue Agricoltura e pesca, Wojciechowski ha sottolineato che i benefici che la bioeconomia può offrire sono pienamente in linea e contribuiscono al raggiungimento delle priorità politiche alla base del Green deal.

Per quanto riguarda il lato pratico della strategia di sviluppo, il commissario ha concentrato la sua attenzione sull'applicazione di un approccio intersettoriale, coerente e olistico, ma anche sulla dimensione territoriale, che è cruciale per la bioeconomia.

"Il ruolo della politica a livello nazionale, regionale e locale è molto importante per garantire lo sviluppo di filiere radicate localmente, ma all'interno di un quadro strategico globale", ha affermato.

Secondo il commissario, la promozione di queste catene del valore, in cui gli agricoltori siano pienamente ed efficacemente integrati, è un'altra condizione preliminare per raggiungere l'obiettivo di creare posti di lavoro qualificati e sviluppare un know-how innovativo a livello di settore primario.

La bioeconomia è anche annoverata esplicitamente come parte dei nove obiettivi della nuova Pac. Attraverso i Piani strategici nazionali previsti nella proposta di Politica agricola comune, tutti gli Stati membri illustreranno come vogliono raggiungere i nove obiettivi, compresa la promozione della bioeconomia, usando gli strumenti della Pac.

"Il nuovo modello proposto è un'opportunità per gli Stati membri di sviluppare interventi su misura e più orientati ai risultati in questo settore", ha dichiarato Wojciechowski.
 

Bioeconomia, un interesse rinnovato

Un nuovo impulso allo sviluppo del settore è arrivato dopo che la Commissione Ue ha aggiornato la strategia sulla bioeconomia nell'ottobre 2018.

Originariamente concepito otto anni fa come un modo per incoraggiare l'Europa a essere meno dipendente dal petrolio, la nuova strategia ha ampliato gli obiettivi della Commissione: dalla produzione di biocarburanti a qualsiasi tipo di industria di origine biologica.

La strategia relativa alla bioeconomia ora guarda più al concetto di economia circolare in generale, piuttosto che al semplice riutilizzo dell'energia, con l'obiettivo di rafforzare e ampliare il già vivace settore europeo relativo alla bioeconomia.
 

L'attenzione delle presidenze di turno

Dopo il lancio della nuova strategia, due conferenze di alto livello sulla bioeconomia sono state organizzate di seguito da due presidenze di turno dell'Unione europea nel 2019, vale a dire quelle rumena e finlandese.

Sotto la presidenza rumena l'attenzione si è concentrata maggiormente sugli aspetti della ricerca e dell'innovazione, considerando anche il valore delle misure incluse nell'attuale programma quadro di ricerca Horizon2020 e all'imminente Horizon Europe.

Il tema della ricerca agricola dovrebbe essere riportato nella discussione sulla bioeconomia, in quanto catalizzatore per il futuro dell'agricoltura, ha dichiarato il ministro rumeno dell'Agricoltura Petre Dea lo scorso giugno, durante l'incontro informale sull'argomento con gli altri ministri Ue.

Nella discussione tra i ministri, viene spesso sottolineata la necessità di garantire che gli agricoltori abbiano accesso e possano utilizzare queste conoscenze.

La presidenza finlandese ha proseguito la discussione insistendo sul fatto che tutti gli Stati membri dovrebbero imparare gli uni dagli altri, condividendo le migliori pratiche e adottando l'approccio secondo il quale "nessuno deve essere lasciato indietro".

Nel raggiungimento di una bioeconomia circolare europea la presidenza finlandese ha inoltre sottolineato il ruolo cruciale non solo degli agricoltori, ma anche dei proprietari di foreste, poiché svolgono un ruolo attivo nell'affrontare le sfide legate ai cambiamenti climatici.

I ministri dell'Agricoltura dell'Ue hanno inoltre sottolineato in diverse occasioni che il valore aggiunto derivante dal nascente settore della bioeconomia dovrebbe essere ripartito equamente tra tutti gli attori coinvolti, compresi gli agricoltori, in quanto parte integrante della catena del valore.

Una terza conferenza sulla bioeconomia è prevista per la fine di aprile durante l'attuale presidenza croata, ha dichiarato a Euractiv un diplomatico croato.

La bioeconomia è anche esplicitamente menzionata nel programma della presidenza croata insieme a un'enfasi sulle aziende agricole a gestione familiare e ai giovani agricoltori. Durante la sua visita a Zagabria, il commissario Wojciechowski ha sottolineato come la bioeconomia potrebbe dare un grande aiuto alle piccole e medie aziende agricole familiari.

In aggiunta una valutazione della rivisitata strategia Ue sulla bioeconomia è prevista durante la presidenza croata, due anni dopo la sua adozione, in questa occasione si valuterà anche la sua attuazione al di là del settore agricolo.

di Gerardo Fortuna (Euractiv.com)

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Questo articolo, tradotto in italiano, fa parte di un progetto cofinanziato dall'Unione europea con l'obiettivo di raccontare e far conoscere all'opinione pubblica le differenti agricolture all'interno dell'Ue. Il progetto coinvolge i media di settore di sette Stati differenti che hanno raccontato ognuno l'agricoltura del proprio paese. A coordinare il progetto è il network editoriale Euractiv.com. AgroNotizie è stata scelta in rappresentanza dell'Italia