Tre generazioni che dagli anni Sessanta ad oggi coltivano uva con passione, tradizione e innovazione. "Passione perché è con passione che tutti i giorni ci impegniamo per soddisfare i nostri clienti, tradizione perché diamo uno sguardo al passato e alle nostre radici, e infine innovazione perché per rimanere al passo con il mondo che corre bisogna sempre innovarsi, pensare e creare".

A parlare è Stefano Gardi della Tenuta Nasano società agricola, nipote di Vittorio Gardi, agricoltore mezzadro di Castel San Pietro Terme (Bo) che nel 1964 acquistò il podere denominato "Nasano" sulle colline di Riolo Terme. Da lì tutto è iniziato. "Fin da subito ha intuito le potenzialità dei terreni a produrre uve di qualità e ha iniziato così a coltivare i primi vigneti di Trebbiano, Albana e Sangiovese da cui produceva vino sfuso che veniva venduto principalmente a Bologna. Ha continuato l'attività mio padre - racconta Stefano - e a partire dalla fine degli anni Novanta, con la volontà della terza generazione (io e i miei due fratelli), è iniziato il vero sviluppo dell'azienda".

Da quel momento infatti l'azienda, situata sulle colline tra Riolo Terme e Imola, si è ampliata: sono stati acquistati altri terreni e messi a dimora nuovi vigneti e nuove varietà, raggiungendo l'estensione di 42 ettari, dei quali 23 coltivati a vigneto. L'arrivo del 2001 ha portato le prime bottiglie della Tenuta Nasano, mentre nel 2009, sempre in un'ottica di maggior sviluppo, è stata costruita una nuova e più capiente cantina dotata di attrezzature più moderne che aiutano a preservare maggiormente l'integrità delle uve e quindi la qualità dei vini.

La Tenuta Nasano è situata sulle colline tra Riolo Terme e Imola
La Tenuta Nasano è situata sulle colline tra Riolo Terme e Imola
(Fonte foto: Tenuta Nasano Soc. Agricola)

Perché il luogo in cui vi trovate è particolarmente adatto alla coltivazione della vite?
"Siamo in zona collinare con versanti ben esposti al sole. Il vigneto intercetta così una maggiore quota di radiazione solare rispetto a uno pianeggiante, stimolando la produzione di zuccheri, antociani (che conferiscono il colore ai vini rossi) e tannini. La naturale composizione del terreno ricco in calcare e sali minerali, la sua tessitura argillosa rendono questo suolo adatto alla produzione di vini di grande qualità. Inoltre - specifica - i terreni declivi e l'altitudine limitano problemi quali ristagni idrici e gelate tardive e favoriscono una costante ventilazione evitando problemi quali marciumi e attacchi parassitari".

Nonostante ciò le avversità a cui può andare incontro la vite sono numerose e a tal proposito nella società agricola adottano "una strategia di controllo". Come precisa Gardi questo piano di difesa consiste nel monitoraggio di parametri come temperatura, umidità, piogge, presenza di insetti dannosi che potrebbero causare un danno al vigneto. Di riflesso poi si stabilisce una "soglia di intervento: si adotta un rimedio solo e soltanto quando il potenziale danno arrecato alla coltura è superiore al costo che si deve sostenere per eseguire il trattamento; al contrario se il costo del trattamento è superiore al danno economico l'intervento si rivela inutile e dannoso sia per l'ambiente che per il portafoglio".

Anche perché alla Tenuta Nasano vengono seguiti i canoni imposti da quella che è la lotta integrata, ovvero un metodo di coltivazione che come spiega l'enologo è a basso impatto ambientale e prevede una drastica riduzione dell'uso di fitofarmaci mettendo in atto diversi accorgimenti: una pratica di difesa delle colture che si basa sull'impiego razionale di mezzi di difesa biologici, chimici, biotecnici, agronomici.

Sono numerosi i vitigni autoctoni della società agricola
Sono numerosi i vitigni autoctoni della società agricola
(Fonte foto: Tenuta Nasano Soc. Agricola)


In fondo al mar…

Fra i vitigni autoctoni della società agricola ci sono l'Albana, il Trebbiano romagnolo, il Pignoletto e il Sangiovese, ma coltivano anche Chardonnay, Pinot Bianco, Traminer, Merlot, Cabernet Sauvignon e Barbera.

Particolare attenzione viene riservata all'Albana. "Doc dal 1967, è stato il primo vino bianco ad ottenere nel 1987 la Docg, attualmente l'unica in Emilia Romagna. Giusto riconoscimento a quello che si può definire il più autoctono dei vitigni italiani visto che si coltiva solo ed esclusivamente in Romagna. I vari tentativi di coltivarla al di fuori sono sempre falliti".

Nel complesso caratteristiche tipiche, aromi fruttati, buona acidità e note minerali sono le peculiarità di tutti i vini che producono.
"Le caratteristiche tipiche di un vino sono soprattutto dovute al terreno/territorio in cui si trova e al clima. Lo stesso vitigno dà uve con caratteristiche diverse se coltivato in terreni dalle caratteristiche differenti. Nel nostro caso abbiamo vini che tenderanno ad avere sensazioni olfattive complesse, ricchezza in alcol, morbidezza, longevità. Poi certamente le tecniche di vinificazione posso influire molto sulle caratteristiche del prodotto finale e in cantina cerco di preservare e valorizzare al massimo le potenzialità delle uve".

Sono due le linee di vinificazione: le uve bianche vengono caricate direttamente in pressa dove subiscono una pigiatura soffice. "Il mosto ottenuto, privo quindi delle bucce, subisce un processo di 'pulizia' tramite flottazione o decantazione statica e poi viene trasferito in serbatoi termocondizionati dove avviene la fermentazione" specifica Stefano. Invece le uve rosse vengono prima diraspate e poi pigiate. Il pigiato ottenuto (mosto, bucce e vinaccioli) viene trasferito in vinificatori dove avviene la fermentazione con sistema di rimontaggio per l'estrazione del colore e dei tannini dalle bucce.

Sono due le linee di vinificazione dell'azienda agricola
Sono due le linee di vinificazione dell'azienda agricola
(Fonte foto: Tenuta Nasano Soc. Agricola)

"Dai vini ottenuti, in base alla selezione, tipologia di vino da ottenere, qualità del prodotto, viene deciso l'affinamento che può essere semplicemente sui lieviti nei serbatoi inox o cemento, oppure in botti in rovere da 500 litri, da pochi mesi fino ad oltre due anni".

Non solo. Una nota di colore dell'azienda è che alcune bottiglie di vino prodotte vengono affinate nel mare Adriatico. "E' un modo per valorizzare totalmente il nostro territorio, dalla colina al mare" afferma l'enologo. "E poi il mare è un magazzino naturale fantastico dove conservare il vino: assenza di luce, temperatura ottimale e pressione costanti, un lento e dolce cullare delle onde… Il vino matura lentamente migliorando e potenziando la sua espressività".

Un incontro tra terra e mare che a sua volta ha avuto origine da un altro incontro, quello tra la Tenuta Nasano e la Tenuta Del Paguro che si occupa nel concreto di affinare le bottiglie di vino conferitegli nel mare.

"Sono circa dieci anni che collaboriamo con la Tenuta Del Paguro" racconta Stefano Gardi. "Il fondatore Gianluca Grilli mi presentò il suo entusiasmante (e ambizioso) progetto. Ne sono rimasto subito affascinato perché era un'idea vincente per valorizzare i vini romagnoli che ancora oggi non sono riconosciuti veramente per il loro valore, e in più era uno stimolo per migliorare ancora di più la qualità dei vini e produrre bottiglie di alta gamma".

Alcune bottiglie di vino prodotte vengono affinate nel mare Adriatico
Alcune bottiglie di vino prodotte vengono affinate nel mare Adriatico
(Fonte foto: Tenuta Nasano Soc. Agricola)

Oggi questa scelta ha ripagato a livello economico?
"Economicamente forse non ancora. Il progetto ha richiesto un cospicuo investimento di tempo e denaro, ma sicuramente qualche soddisfazione morale ce la siamo tolta".
 


Un passo in più: da azienda agricola ad agriturismo

Quest'anno il vino si prospetta di alta qualità perché "abbiamo grappoli perfettamente sani, con gradazioni medio-alte e buon equilibrio zuccheri/acidità, oltre ad un interessante quadro aromatico e polifenolico". Ma accanto al prodotto di punta l'azienda, che continua ad essere a completa gestione familiare, produce anche confetture di tutti i tipi e la saba. Quest'ultimo è uno sciroppo che si ricava facendo bollire lentamente il mosto d'uva in un paiolo di rame per molte ore e che viene impiegato "nella preparazione di molti dolci nella tradizione contadina essendo più economico rispetto allo zucchero e al miele".

Da qualche anno poi, grazie alla ristrutturazione di vecchio casolare padronale ubicato nell'omonimo podere, è nato anche l'agriturismo Nasano dove è possibile assaggiare e gustare direttamente i prodotti a chilometro zero.

La stagione primaverile ed estiva è stata tendenzialmente secca e calda, ma senza temperature troppo elevate per lunghi periodi e ciò ha favorito una graduale maturazione delle uve
La stagione primaverile ed estiva è stata tendenzialmente secca e calda, ma senza temperature troppo elevate per lunghi periodi e ciò ha favorito una graduale maturazione delle uve
(Fonte foto: Tenuta Nasano Soc. Agricola)
 

Racconti, esperienze e realtà di chi, nella propria azienda agricola, ha riscoperto la tradizione unendola all'innovazione.
Se anche tu hai una storia da raccontare, scrivi a redazione@agronotizie.it.
Leggi tutte le altre testimonianze nella rubrica AgroInnovatori: le loro storie

 

 
Tenuta Nasano società agricola
Via Rilone, 2 loc. Mazzolano
48025 Riolo Terme Ra
Tel: 0546/70715
Cel: 334-9991623

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