Non solo vendemmia a settembre: è infatti tempo anche delle assemblee di Widen, il network delle distillerie vitivinicole provenienti da cinque paesi comunitari (Portogallo, Spagna, Francia, Italia e Ungheria) e Must, che riunisce produttori italiani e spagnoli di mosti d'uva concentrati e rettificati, oltre ad utilizzatori francesi di Mcr quali Associazione dei produttori di vino dei Pays d'Oc e Grap' Sud. I due incontri si terranno rispettivamente a Parigi il 18 settembre e a Bologna, in sede Confindustria, il 26 dello stesso mese.

"Il timing è giusto per rilanciare con forza i temi centrali per le associazioni della filiera dell'uva da noi rappresentate", afferma Marco Bertagni, direttore di Bertagni Consulting srl, la società di consulenza che gestisce in outsourcing Widen e Must, oltre a FederMosti.

"Per le aziende produttrici di mosti d'uva concentrati - prosegue Bertagni - è ormai divenuta insostenibile la distorsione concorrenziale presente dal 2008 sui mercati, di favorire spudoratamente l'utilizzo del saccarosio rispetto allo zucchero d'uva nei processi di arricchimento alcolico dei vini. Torneremo alla carica con la nuova Commissione europea con uno storytelling tanto semplice quanto incisivo, incentrato sulla necessità di fare il vino con… l'uva o quantomeno di informare il consumatore dell'eventuale presenza nel vino di un ingrediente esogeno alla filiera dell'uva, il saccarosio appunto.

"Per intensificare la nostra forza d'urto sulla trasparenza al consumatore - aggiunge Bertagni -, avremo la presenza a Bologna del presidente di Federconsumatori, Emilio Viafora e dunque l'appoggio alle nostre iniziative da parte di questa importante Associazione e delle sue estensioni europee. Abbiamo poi un'altra freccia acuminata nel nostro arco: quella di una recente normativa russa – la cui portata applicativa è stata confermata in una lettera ufficiale a FederMosti - che vieta la commercializzazione sul territorio della Federazione dei vini contenenti saccarosio, qualora questa presenza non sia evidenziata in etichetta o retro-etichetta. Abbiamo deciso di alzare l'asticella della comunicazione e di differenziare le alleanze, in quanto, proprio dal settore dei produttori di vini di quei paesi – e in particolare l'Italia – che dovrebbero avere tutti gli interessi a far emergere la presenza di saccarosio nei vini dei Paesi concorrenti che possono utilizzarlo, c'è stato sin qui – con qualche eccezione – un sostegno molto tiepido, se non ostilità, a questa nostra battaglia di principio
".

"Per quanto riguarda il settore delle distillerie vitivinicole europee – conclude Bertagni – la nostra attività lobbyistica è far sì che la circolarità dell'economia di questo settore – che nel 2008 era stato il cavallo di battaglia del raggruppamento delle 'Sette Sorelle della distillazione vitivinicola europea', antesignano di Widen – ci consenta, non solo di mantenere gli aiuti alla trasformazione di fecce e vinacce per alcol a uso industriale - come era successo 11 anni fa al tempo della riforma dell'Ocm vino, con riconoscimento dell'allora Commissario all'Agricoltura Fisher Bohel del positivo impatto ambientale del settore, - ma anche di accedere alla finanza agevolata per gli investimenti in ristrutturazioni e innovazione".