Perché dare nuove soluzioni per un metodo che dà già buoni risultati? Perché inventare qualcosa di nuovo per irrigare le colture fuori suolo dove ci sono già tantissimi anni di esperienza? Il sogno di Tommaso La Malfa e Felice Di Giovanni, rispettivamente tecnico elettronico e agronomo, era quello di creare un sistema per fertirrigare, ma risparmiando acqua ed evitando stress alle piante e non facendo ricadere sull'agricoltore le incombenze dovute alla gestione irrigua.

Dopo due anni e mezzo di lavoro è nato Lisygrow: "L'orticoltura diventa sempre più innovativa e le tecniche di coltivazione intensive richiedono sempre più l'ausilio di tecnologiche sofisticate. Non stare al passo con i tempi significa perdere importanti opportunità e noi dell'innovazione applicata all'agricoltura abbiamo fatto una ragione di vita professionale", affermano La Malfa e Di Giovanni.

Garantire un'ottimale gestione della fertirrigazione, cioè la somministrazione contemporanea di acqua e fertilizzanti, finalizzata a soddisfare i fabbisogni delle piante, e contemporaneamente evitare sprechi di acqua e lavoro sono i presupposti da cui è nato Lisygrow, un sensore di peso/drenaggio che in funzione delle reali esigenze della coltura determina la corretta frequenza irrigua per produrre ortaggi con la tecnica del fuori suolo in serre in profilati di alluminio coperti con film plastici.

Lisygrow permette, infatti, di effettuare ogni irrigazione con la massima accuratezza e precisione, producendo la percentuale di drenaggio desiderata, in modo da evitare stress idrici e nutrizionali alla coltura. Le colture su cui è stato progettato Lisygrow dell'azienda agricola Formica Lucia (in provincia di Messina) trapiantate su fibra di cocco sono pomodoro, cetriolo ma anche piante ornamentali (mimosa) e limone in vaso.

Questo sistema è infatti installabile in aziende orto-floricole che si occupano delle coltivazioni fuori suolo, sia su substrati di crescita che in vaso, sia orticole che ornamentali, in quanto il collegamento del sensore con l'impianto di distribuzione dell'acqua si può adattare facilmente.

La necessità di aumentare la frequenza nelle ore centrali della giornata o di ridurla in caso di calo di evapotraspirazione con il sensore Lisygrow non è più un problema perché la pianta diventa un sensore che si autoregola in funzione delle proprie necessità. In pratica, l'operatore impiegando Lisygrow non deve più preoccuparsi di adattare l'irrigazione al clima, ma deve solo supervisionare l'andamento dei processi.

Il "cuore" di Lisygrow è rappresentato da un hardware e un software che lavora utilizzando tre parametri: il grado di alleggerimento in funzione del substrato impiegato, la portata dell'impianto, il drenaggio richiesto. La macchina grazie a questi tre parametri è in grado di raggiungere il drenaggio impostato e di mantenerlo costante.

Sul display di Lisygrow si possono vedere: il numero di irrigazioni giornaliere effettuate in tempo reale, i millilitri che la pianta deve consumare prima che inizi la prossima irrigazione, la percentuale di drenaggio impostata e quella fuoriuscita fino a quel momento, la temperatura istantanea e lo stato on/off della pompa.
Grazie all'impiego di questo sistema è possibile ridurre le fisiopatie legate agli squilibri idrici, come il cracking o il marciume apicale; la pianta inoltre risulta più sana ed equilibrata e meno suscettibile ad attacchi di agenti biotici. La migliore distribuzione dell'acqua permette uno sviluppo più equilibrato anche delle radici, che sono quindi meno soggette a marciumi radicali e stress idrici.

La centralina consente una gestione dell'acqua e dei nutrienti accurata, evitando così sprechi d'acqua e sostanze nutritive che potrebbero andare a inquinare le falde acquifere. È infatti prioritario per gli agricoltori, visti i cambiamenti climatici e i frequenti casi di siccità, ridurli al minimo.

Sensore Lisygrow
(Fonte foto: Sicilmat)

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