Nelle regioni del Mezzogiorno d’Italia il mese di dicembre 2017 ha letteralmente gelato l’avanzamento della spesa dei Programmi di sviluppo rurale 2014-2020 regionali, che in qualche caso addirittura vedono riviste al ribasso le stime di spesa del mese di novembre, evidente effetto del blocco dei pagamenti da parte di Agea e al tempo stesso delle correzioni degli enti pagatori su quanto rivendicato dalla singole regioni. E’ quanto emerge da una prima lettura del "Report di avanzamento della spesa pubblica dei Psr 2014/2020 – quarto trimestre 2017", pubblicato da Rete rurale nazionale con dati Agea aggiornati al 31 dicembre 2017.

Il documento, che non esplicita il rischio disimpegno automatico al 31 dicembre 2018, si concentra sulla qualità della spesa realizzata dalle singole regioni: quelle del Mezzogiorno denunciano in generale una bassa propensione al finanziamento degli investimenti, ad eccezione di Basilicata Puglia e Sicilia, mentre invece vanno bene, nonostante le polemiche, le misure a capo e superficie. Questo documento è importante perché è il primo atto che ridefinisce ufficialmente i budget delle regioni chiamate entro il 31 dicembre scorso a versare risorse in favore delle regioni terremotate del centro Italia: Lazio, Abruzzo, Umbria e Marche.
 

Il Sud investe di più in Sicilia, Puglia e Basilicata

In Calabria, dove nello scorso hanno si è azzerato il rischio disimpegno automatico, rispetto ad un budget complessivo del Psr che scende a 1089,3 milioni di euro, per effetto del contributo di solidarietà, a dicembre la spesa pubblica totale si attesta a 200,9 milioni di euro, pari ad un avanzamento del 18,44%. Ma questo dato appare subito disallineato rispetto a quanto comunicato da Agea e Rete rurale nazionale sull’avanzamento della spesa al 30 novembre, quando venivano riconosciuti a Regione Calabria 201,4 milioni di euro di spesa pubblica totale. Larga parte della spesa del Psr calabrese sin qui effettuata – ben 86,2 milioni di euro, riguarda la misura 11 che finanzia la conversione e il mantenimento dei regimi di agricoltura biologica. La misura più performante è invece la 13 sulle indennità compensative, che con 46,5 milioni di euro è stata già utilizzata per il 62,25%. Mentre la misura 4 per gli investimenti nelle aziende agricole con poco meno di 30 milioni risulta utilizzata per il 10,32%.

Il Psr Sicilia ha ora un budget di 2184,1 milioni di euro e a dicembre raggiunge una spesa pubblica di 354,2 milioni, con un avanzamento pari al 16,21%. La Regione Siciliana, con una spesa cresciuta rispetto al 30 novembre di appena 2,4 milioni di euro, ha speso fino ad ora quasi un terzo dei fondi 122,7 milioni – sulla misura 4 che cofinanzia gli investimenti delle aziende agricole. Anche se con un grado di utilizzo del 17,28% questa misura non è quella più performante, che risulta invece essere la 13 sulle indennità compensative, che con 64,5 milioni ha già utilizzato il 63,06% della dotazione finanziaria. Il primo Psr d’Italia per budget ha anche una buon andamento della spesa nella misura per il biologico, che si attesta a 95,3 milioni di euro, pari ad un tasso di utilizzo di oltre il 22%.

Il budget del Psr Basilicata è stato portato a 671,3 milioni di euro, sempre per effetto del contributo di solidarietà verso le regioni colpite dal sisma, e a dicembre 2017 vede attestarsi la spesa pubblica a 59,1 milioni di euro: anche in questo caso, ma più visibilmente rispetto alla Calabria, la spesa arretra rispetto al dato di 68,2 milioni, riferito da Agea e Rete rurale nazionale nell’avanzamento della spesa aggiornato al 30 novembre 2017. Con l’ultimo dato di spesa pubblica, l’avanzamento si attesta quindi all’8,8%, era il 10,4% a novembre scorso. Nel Psr Basilicata, con 18,5 milioni di euro erogati, è la misura 4 per gli investimenti quella più gettonata, ma la performance migliore la registra la misura 7 per i servizi di base alla popolazione rurale, che con 11 milioni di spesa pubblica ha già utilizzato il 23,93% dell’appostamento finanziario.

Il nuovo budget del Psr Puglia è di 1.616,7 milioni di euro e la spesa che Rete rurale nazionale attribuisce a questo programma al 31 dicembre è di 155,9 milioni, pari ad un avanzamento della spesa pubblica del 9,64%. Anche in questo caso, i dati di spesa di dicembre risultano più bassi - seppur senza pesare sull’avanzamento percentuale – di quelli del novembre: - 1,5 milioni. In Puglia il grosso della spesa fin qui effettuata – 64, 4 milioni di euro – riguarda la misura 4 per gli investimenti delle aziende agricole, anche se molto resta da fare, visto che il tasso di utilizzo della dotazione finanziaria è pari al 12,05%. La misura che invece ha già quasi completato l’utilizzo dell’appostamento finanziario - spesa al 93,16% -è la 113 sui prepensionamenti degli agricoltori, un trascinamento della vecchia programmazione. Per capacità di utilizzo segue la 13 sulle indennità compensative, che ha già erogato l’85% dello stanziamento.
 

Campania, situazione critica

In Campania il nuovo budget del Psr è di 1812,5 milioni di euro e la spesa, attestatasi a 108,7 milioni di euro al 31 dicembre 2017, aumenta di appena 800mila euro rispetto al 30 novembre, portando l’avanzamento al 5,99%: il risultato peggiore tra le regioni meno sviluppate. I dati sul secondo Psr d’Italia per ampiezza di budget sono ancora più sconfortanti dando uno sguardo alla spesa per misure: il grosso di quanto fin ora erogato riguarda la misura 13 per le indennità compensative, 43,7 milioni, mentre la misura più performante è la 113 sui prepensionamenti che ha utilizzato il 38,61% dell’appostamento finanziario. E’ al palo la misura 4 per gli investimenti: con appena 29,9 milioni di euro corrisposti e un tasso di utilizzo del 4,76%.
 

Le regioni in transizione prime in indennità compensative

Il budget del Psr Molise è ora attestato a 207,7 milioni di euro, al 31 dicembre 2017 la spesa riconosciuta da Agea è pari a oltre 22 milioni, circa 200mila euro in più rispetto al 30 novembre, e con un avanzamento della spesa pubblica che si attesta al 10,60%.
Il maggiore peso su questa spesa lo hanno le indennità compensative della misura 13, dove sono stati erogati già 6 milioni e 370mila euro. La misura più performante appare invece la 113 sui prepensionamenti che ha già utilizzato il 41,97% dell’appostamento finanziario, seguita dalla misura 6, dove ci sono anche i soldi per il primo insediamento dei giovani, che ha già erogato il 40,96% dell’appostamento. Indietro gli investimenti: la misura 4 langue, pagati appena 1,9 milioni su 55 programmati.

In Sardegna il nuovo budget del Psr è di 1291,5 milioni di euro, e con una spesa pubblica che ha raggiunto i 237 milioni al 31 dicembre, in crescita di 2,4 milioni sul 30 novembre, l’avanzamento si attesta al 18,35%. In Sardegna con 71,8 milioni, la misura che incide di più sulla spesa complessiva è la 13 per le indennità compensative, mentre la più performante è la 5 per il ripristino del potenziale produttivo colpito da calamità e la prevenzione dei danni da eventi estremi che con 8,9 milioni ha utilizzato già il 59,56% dell’appostamento finanziario. La spesa pubblica sostenuta per gli investimenti, 21,4 milioni sulla misura 4 appare molto ridotta rispetto ad un budget da 258,9 milioni e un tasso di utilizzo dell’8,13%.


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