I prezzi internazionali del grano duro corrono, ma i valori di tutte le principali piazze italiane all'ingrosso sono ora fermi, a causa del rallentamento della domanda di pasta e quindi di semola di grano duro, legato all'incertezza per la pandemia da coronavirus, e condizionata dall'aumento delle importazioni da paesi extra Ue.

Anche se il Canadese 1 ha perso lo scorso 12 dicembre 8 euro sulla piazza di Bari, mentre sono stabili i grani duri esteri a Milano nella stessa giornata. Situazione complessa sui mercati all'origine, dove è tornata la stabilità, ma metà delle piazze, specie al Sud, hanno accusato pesanti cali tra fine dicembre e i primi di gennaio, con Foggia, Catania e Palermo che hanno perso ben 5 euro alla tonnellata.
 

Bmti, prezzi all'ingrosso in Italia su dell'10% sul 2019

Secondo la newsletter cereali di gennaio di Borsa merci telematica italiana per i mercati all'ingrosso delle Camere di commercio italiane la "Chiusura d'anno" è "all'insegna della stabilità nel mercato dei grani duri nazionali, dove è prevalso un clima di attesa, con scambi limitati. A dicembre i prezzi si sono confermati sui valori di novembre, rimanendo attestati sulla soglia dei 300 euro alla tonnellata (grano duro fino). Il 2020 va in archivio registrando comunque un incremento del +10% rispetto all'anno precedente".

E Bmti non si sbilancia in previsioni sui prezzi a breve termine. Perché, secondo l'indagine periodica di Bmti, fra i trader: il "Mercato" si presenta "poco attivo alla ripresa dopo le festività di fine anno, anche per la persistente incertezza sui consumi della ristorazione a causa della pandemia".

Prosegue intanto la forte crescita delle importazioni italiane di grano duro provenienti da paesi extra Ue-27, che "si mantengono ai massimi delle ultime annate". Secondo Bmti "Dal 1° luglio al 30 dicembre 2020 il nostro paese ha importato oltre 1,2 milioni di tonnellate di grano duro extracomunitario, con un incremento del 46% rispetto allo stesso periodo del 2019".
 

Indice dei prezzi Usa vola a quota 5874

Ieri a Chicago l'indice dei prezzi Usa del grano duro invernale ha guadagnato ben 561 punti sul 16 dicembre 2020 (+10,56%), salendo a quota 5.874. Si tratta di un rilancio molto consistente, che porta questo indice ben al di sopra della soglia di fine ottobre, quando la tendenza all'aumento era sostenuta. Ieri i valori dell'indice americano si sono portati a 194 punti sopra quelli raggiunti il 1° gennaio 2021 (+3,41%), che è stato di 5680 punti. Rispetto ai 4555 punti del 1° gennaio 2020, l'indice ha realizzato un guadagno a medio termine del 28,95%.
 

I prezzi all'ingrosso in Italia stabili ovunque

In Italia i prezzi del cereale pastificabile nazionale sono attualmente stabili, anche se le quotazioni più recenti, confrontate con le ultime pubblicate da AgroNotizie il 17 dicembre, evidenziano alcuni cali, come a Milano per il fino proveniente dal Nord e dal Centro Italia (-2 euro alla tonnellata solo sui massimi), Napoli (-3 euro) e Bologna (-2 euro). Discorso a parte merita Altamura, ferma con la pubblicazione dei listini (in calo) al 18 dicembre 2020. Per i grani duri esteri di prima qualità si segnala la stabilità del mercato di Milano e i cali a Bari sull'ultima seduta del Canadese 1 (-8 euro) e dello Spagnolo (-4 euro).
 

Borsa merci Roma

Ieri, alla Borsa merci di Roma, il grano duro fino nazionale, provenienza Lazio, alle condizioni di "franco partenza" Iva esclusa, qualificato con peso specifico minimo 80 chilogrammi e proteine minime al 12%, è stato fissato a 272 euro alla tonnellata sui valori minimi e 277 euro sui massimi, registrando stabilità sulle precedenti sedute del 16 e del 23 dicembre 2020. Queste quotazioni ora perdono un euro a tonnellata rispetto a quelle del 29 luglio 2020.
 

Borsa merci Foggia

Il 13 gennaio 2020 l'Osservatorio prezzi della Borsa merci di Foggia per il grano duro fino nazionale - peso specifico 78 chilogrammi ogni 100 litri, proteine minime 13%, alle condizioni di "franco partenza luogo di stoccaggio" e Iva esclusa ha rilevato i prezzi a 293 euro alla tonnellata sui minimi e 298 sui massimi, registrando stabilità sull'ultima seduta del 2020, tenutasi il 16 dicembre, quando si era verificato un notevole calo di 7 euro alla tonnellata sulla seduta del 9 dicembre, dopo ben quattro incontri finiti a prezzi invariati dal 18 novembre in avanti. Su questa piazza ora il cereale perde 4 euro alla tonnellata sui valori registrati il 29 luglio 2020.
 

Borsa merci di Bari

Anche il listino della Borsa merci di Bari del 12 gennaio dà un segnale di ulteriore stabilità per il grano duro fino di produzione nazionale, provenienza province di Bari e Barletta Andria Trani e zona Lucania, proteine minime 13%, peso specifico 79 chilogrammi ogni 100 litri, alle condizioni di "franco partenza/arrivo" e Iva esclusa. Il cereale è stato fissato a 299 euro alla tonnellata sui minimi e 304 sui massimi, fermo su questi valori dalla seduta del 15 dicembre, ribaditi anche in quelle del 22 e 29 dicembre 2020. Tale quotazione indica che dal 28 luglio su questa piazza il cereale pastificabile nazionale guadagna ancora 3 euro alla tonnellata.

Per quanto riguarda le quotazioni di frumento estero "Nazionalizzato rinfusa franco porto Bari", la Commissione cereali e legumi sulla piazza di Bari ieri ha fissato il grano duro Spagnolo con il 12% di proteine a 295 euro sui valori minimi e 299 sui massimi, registrando così una riduzione di 4 euro alla tonnellata sulla precedente seduta del 29 dicembre. E anche il Canadese 1 con proteine al 15% con valori di 289-293 euro alla tonnellata perde ben 8 euro alla tonnellata sulla precedente seduta e 10 euro su quella di esordio del 17 novembre 2020.
 

Associazione granaria di Milano

Secondo il listino pubblicato dall'Associazione granaria di Milano il 12 gennaio, sulla piazza lombarda il grano duro fino nazionale, alle condizioni "escluso imballaggio e Iva, resa franco Milano pronta consegna e pagamento", assume i seguenti prezzi a seconda delle provenienze:
  • Produzione Nord Italia, con proteine minime 13,5%, 295 euro a tonnellata sui minimi, 300 euro sui massimi, stabile sulla seduta precedente, in calo di 2 euro solo sui massimi sulla seduta del 15 dicembre 2020; pertanto questa provenienza è attestata sui minimi sulla stessa quotazione del 28 luglio 2020, mentre perde 2 euro a tonnellata su quella seduta.
  • Produzione Centro Italia, con proteine non determinate, 307 euro a tonnellata sui minimi, 310 euro sui massimi, stabile sulla seduta precedente, in calo di 2 euro solo sui massimi sul 15 dicembre; pertanto anche questa provenienza ha ora la stessa quotazione del 28 luglio sui minimi e perde 2 euro sui massimi rispetto a quella data.
  • Produzione Sud Italia, non quotata.
I frumenti duri esteri comunitari presentano stabilità sulle precedenti sedute del 15, 22 e 29 dicembre 2020 e del 5 gennaio 2021 con una valutazione di 304 euro alla tonnellata sui minimi e 309 euro sui massimi. E pertanto registrano valori superiori di 4 euro alla tonnellata rispetto alla seduta del 28 luglio.

Il generico frumento duro non comunitario è stato quotato a 304-315 euro alla tonnellata e risulta pertanto stabile sulle precedenti sedute del 15, 22 e 29 dicembre 2020 e del 5 gennaio 2021; pertanto ora questa provenienza guadagna 2 euro sui valori raggiunti nella seduta del 28 luglio.
 

Associazione granaria meridionale di Napoli

L'Associazione granaria meridionale il 12 gennaio scorso alla Borsa merci di Napoli ha fissato il prezzo per il grano duro fino nazionale, alle condizioni di "franco arrivo", qualificato con proteine comprese tra 12 e 15% e con peso specifico 79/80 chilogrammi per 100 litri in 317 euro alla tonnellata sui minimi e 320 euro sui massimi, stabile sulla seduta precedente, ma in calo complessivo rispetto alla seduta del 15 dicembre di 3 euro alla tonnellata. Su questa piazza dal 28 luglio si registrano aumenti di 17 euro alla tonnellata sui valori minimi e di 15 euro sui massimi.
 

Borsa merci Bologna

L'ultimo listino della Borsa merci della Camera di commercio di Bologna data 7 gennaio 2021 e qui il grano duro fino nazionale - qualificato con proteine minime al 13% ed un peso specifico di 80 chilogrammi ogni 100 litri - alle condizioni di "franco partenza Bologna" è stato fissato a 295 euro alla tonnellata sui minimi ed a 299 euro sui massimi, stabile sulla precedente seduta del 17 dicembre 2020, ma in calo di 2 euro sull'ultima quotazione rilevata da AgroNotizie e risalente al 10 dicembre. Sulla seduta del 30 luglio il cereale pastificabile su questa piazza guadagna 12 euro di valore sui minimi e 11 euro sui massimi.
 

Associazione meridionale cerealisti di Altamura

L'Associazione meridionale cerealisti di Altamura ha compilato l'ultimo listino il 18 dicembre scorso, e i prezzi per il cereale pastificabile nazionale, alle condizioni di "Iva esclusa resa franco arrivo ad Altamura", qualificato con proteine minime del 12% e peso specifico di 80 chilogrammi ogni 100 litri, sono stati fissati in 294 euro alla tonnellata sui minimi e 297 sui massimi, risultando in diminuzione di 3 euro rispetto alla seduta dell'11 dicembre, quando aveva registrato un ulteriore calo di 4 euro alla tonnellata rispetto alle rilevazioni del 4 dicembre. Dal 31 luglio su questa piazza il cereale pastificabile nazionale registra una crescita di 5 euro alla tonnellata sui minimi e di 10 euro sui massimi.

Su questa stessa piazza, il cereale pastificabile estero Canadese di prima qualità è stato fissato in pari data a 298 euro alla tonnellata sui minimi e 301 euro sui massimi, in perdita di 2 euro alla tonnellata sulla seduta dell'11 dicembre, quando aveva ceduto altri 4 euro sul 4 dicembre. Dal 31 luglio il Canadese di prima qualità su questa piazza ha ceduto 11 euro alla tonnellata di valore.
 

I prezzi all'origine Ismea rilevati da AgroNotizie ieri

I prezzi all'origine del grano duro fino monitorati da Ismea - nel corso di questa settimana e sul finir della precedente - denotano una maggioranza assoluta di piazze stabili: 13 su 14 monitorate, mentre solo Grosseto denota un rialzo dello 0,3%. Si tratta della fine di un'ondata ribassista che era già iniziata a metà dicembre e che è vistosamente proseguita tra fine dicembre ed i primi di gennaio.

Pertanto, i prezzi sotto esposti presentano cali anche vistosi, soprattutto sulle piazze del Mezzogiorno, se confrontati con quelli pubblicati lo scorso 17 dicembre da AgroNotizie, in 7 piazze su 14.

Grano duro fino, prezzi medi all'origine per piazza monitorati ieri da AgroNotizie su dati rilevati da Ismea

Piazza
Data
di
Rilevazione
Prezzo
medio in
Euro alla
tonnellata
Variazione
sulla
settimana
precedente
Condizioni
di
Vendita
Matera 11-01-2021 290,00 0 Franco azienda
Firenze 08-01-21 246,50 0 Franco azienda
Grosseto 07-01-21 293,00 +0,3% Franco azienda
Foggia 06-01-21 292,50 0 Franco azienda
Catania 05-01-21 272,50 0 Franco azienda
Milano 05-01-21 297,50 0 F.co magazzino arrivo
Napoli 05-01-21 318,50 0 F.co magazzino arrivo
Palermo 05-01-21 272,50 0 Franco azienda
Ancona 04-01-21 210,00 0 Franco azienda
Bari 04-01-21 295,00 0 Franco azienda
Ferrara 04-01-21 296,00 0 Franco azienda
Macerata 04-01-21 212,00 0 Franco azienda
Perugia 04-01-21 214,00 0 Franco azienda
Campobasso 28-12-20 286,50 0 Franco azienda

I cali più pesanti sono a Foggia, Catania e Palermo, che perdono 5 euro alla tonnellata sulla prima decade di dicembre, segue Napoli con 4 euro in meno, e poi Bari a -3. Al nord perdite più contenute: Milano in calo di un euro, mentre Ferrara scende di 1,5 euro.

Restano invece stabili su dicembre altre piazze: Matera ferma a 290 euro alla tonnellata di prezzo medio, Perugia sempre a 214,00 euro, Ancona ancorata a 210 euro e Macerata a 212.

Infine sono in rialzo di un euro rispetto alle ultime rilevazioni di dicembre pubblicate da AgroNotizie: Campobasso, che raggiunge i 286,50, Firenze, che perviene a 246,50 e Grosseto che si attesta a 293 euro alla tonnellata.