I Programmi di sviluppo rurale 2014-2020 - entrati da gennaio 2021 nel triennio finale di rendicontazione della spesa a Bruxelles - sono ormai alla prova dei numeri per l'anno in corso e c'è più di una apprensione al Sud, specie per quanto riguarda la capacità di recuperare spesa utile a raggiungere l'obiettivo finale del Psr Puglia, che deve ancora iniziare a spendere la quota di Fondo europeo per l'agricoltura e lo sviluppo rurale impegnata nel 2018, in quanto ancora deve dare fondo a quella non liquidata nel 2020 e relativa all'anno di impegno 2017.

Tutto questo perché ha beneficiato di una precisa deroga di Bruxelles alla regola del disimpegno automatico del fondo, ma ancora la spesa non sembra aver raggiunto una velocità convincente. È questa la prima sensazione che si prova guardando alla situazione dei Psr delle regioni del Sud Italia a fine maggio 2021 da Agea coordinamento e resa nota da Rete rurale nazionale. Mentre le regioni in transizione Molise e Sardegna hanno già speso da tempo la quota obbligatoria del Feasr - azzerando così il rischio disimpegno automatico.

Per quanto riguarda le regioni in ritardo di sviluppo, al 31 maggio 2021 i Psr di Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, a fronte di una dotazione finanziaria totale originaria di 7.374,1 milioni di euro, avevano messo a segno spesa pubblica per quasi 4.140,2 milioni di euro pari ad un avanzamento del 56,50% sulla dotazione complessiva.

Questo significa che le regioni del Sud - su oltre 4.461,3 milioni di euro del Feasr messo loro a disposizione dall'Unione europea - ne avevano spesi al 31 maggio poco più di 2.504,8 milioni. E complessivamente considerate hanno un obiettivo: tra giugno ed il prossimo 31 dicembre 2021 dovranno spendere per intero oltre 646,6 milioni di euro al fine di azzerare il rischio di perdere risorse del Feasr attualmente non spese per oltre 391,2 milioni di euro. E le necessità di spesa pubblica del programma di Regione Puglia pesano per il 48,8% sull'insieme considerato.Nell'insieme queste regioni hanno speso tra gennaio e maggio 2021 quasi 219,9 milioni di euro per una quota Feasr di circa 128 milioni, ma - come si vedrà più avanti - hanno posizioni molto diverse tra loro.
 

Basilicata

Il Psr Basilicata 2014-2020 - 671,3 milioni di euro di dotazione finanziaria totale - nei mesi di aprile e maggio del 2021 ha dato fondo a oltre 6,8 milioni di euro di spesa pubblica, oltre 4,1 milioni in quota Feasr, raggiungendo così una spesa pubblica complessiva di oltre 362 milioni di euro, pari ad un avanzamento del 53,93%. Entro fine anno il Psr Basilicata dovrà assicurare una performance di spesa pubblica pari a 70,3 milioni di euro, tanto da spendere così tutta la quota Feasr ora a rischio disimpegno automatico, paria a 42,5 milioni di euro. La velocità di spesa è ancora troppo bassa, e andrebbe incrementata, anche perché questo programma è riuscito a spendere fino ad ora solo il 20,79% della quota Feasr impegnata nel 2018 e che va rendicontata entro il 2021, in ossequio al criterio N+3.
 

Calabria

Il Programma della Regione Calabria - 1.089,3 milioni di euro di dotazione finanziaria iniziale - nei mesi di aprile e maggio 2021 ha rendicontato oltre 21 milioni di euro di spesa pubblica, ben 12,7 milioni solo di Feasr, raggiungendo così una spesa pubblica complessiva di oltre 739 milioni di euro, tanto da portare l'avanzamento di spesa al 67,84%. La spesa accelera rispetto al primo trimestre dell'anno, ma già da fine 2020 il rischio disimpegno automatico per il 2021 era stato azzerato. La spesa continua così a procedere con speditezza e senza l'assillo del raggiungimento dell'obiettivo a fine anno.
 

Campania

Il Psr Campania - che con 1.812,5 milioni di euro di dotazione iniziale dispone del secondo budget in Italia dopo il Psr Sicilia - nel bimestre aprile-maggio ha messo a segno una spesa pubblica di oltre 30,6 milioni di euro, 18,5 in quota Feasr, raggiungendo, con una notevole accelerata sul primo trimestre, una spesa pubblica totale di quasi 1.057 milioni di euro al 31 maggio, pari ad un avanzamento di spesa del 58,31%. La Campania da giugno a fine dicembre dovrà spendere oltre 110,4 milioni per azzerare il rischio disimpegno automatico su circa 66,8 milioni di Feasr: un obiettivo che la direzione generale Politiche agricole ha già dichiarato che verrà raggiunto con un lieve margine di anticipo sulla scadenza. E la velocità di spesa già tenuta nei primi cinque mesi dell'anno - unitamente al superamento in anticipo della soglia del 50% di spesa del Feasr impegnato nel 2018, sembra confermare questa previsione.
 

Puglia

Il Programma di sviluppo rurale della Puglia è quello che permane in maggiori difficoltà, anche perché appare in rallentamento. Forte di 1.616,7 milioni di euro di dotazione complessiva iniziale, dei quali oltre 978 milioni di euro rappresentati dal Feasr, ha speso nel bimestre aprile maggio poco più di 19,3 milioni di euro, 11,7 milioni dei quali in quota Feasr. E nonostante dall'inizio dell'anno la spesa sul fondo europeo abbia quasi raggiunto al 31 maggio i 34 milioni di euro, restavano ancora da spendere entro il 31 dicembre ben 190,9 milioni di euro del Feasr, a cofinanziamento di una spesa pubblica complessiva - entro fine anno - di 315,6 milioni, decisiva per evitare di andare a disimpegno per il terzo anno consecutivo.

Non solo, entro il 30 giugno andrebbe rendicontata, secondo le condizioni poste dalla Commissione Ue alla Regione Puglia nell'atto di deroga al disimpegno del Feasr, una spesa in quota Feasr di almeno 54,3 milioni di euro tra le risorse europee non spese entro fine 2020 e relative all'anno di impegno di bilancio 2017. Al 31 maggio mancavano a questo obiettivo circa 20,3 milioni, il che significa che è stato almeno assorbito il ritardo sulla prima scadenza di fine marzo. Saranno pertanto decisivi i pagamenti di giugno, che avverranno soprattutto a mezzo saldi su avanzamenti dei lavori, per i quali l'autorità di gestione del Prs Puglia qualche giorno fa ha pubblicato i chiarimenti su come correttamente documentare le spese dei beneficiari, al fine di poter regolarmente pagare gli aiuti ai contributi e raggiungere l'obiettivo di spesa intermedio. La spesa pubblica complessiva fino al 31 maggio, intanto, è stata di 725,7 milioni di euro, pari ad un avanzamento del 44,89%.
 

Sicilia

Il Psr Sicilia 2014-2020 - forte di una dotazione iniziale complessiva pari a 2.184,1 milioni di euro, ben 1321,4 milioni in quota Feasr - ha il budget più grande d'Italia. Nel bimestre aprile-maggio 2021 ha realizzato spesa pubblica per quasi 29,2 milioni di euro, realizzando una discreta accelerazione di spesa sul trimestre gennaio-marzo e liquidazioni in quota Feasr pari a oltre 17,6 milioni di euro. Con una spesa pubblica complessiva raggiunta il 31 maggio scorso di quasi 1.256,5 milioni di euro, per un avanzamento di spesa pari al 57,53% del budget, desta ancora qualche preoccupazione: l'avanzamento della spesa del Feasr a fine maggio in relazione agli impegni di spesa del 2018 è ancora del 47,98%, e la velocità di spesa dovrà incrementarsi fino ad almeno 22,5 milioni al mese tra giugno e dicembre per centrare un importante obiettivo di spesa. Infatti, il Psr Sicilia dovrà entro il 31 dicembre prossimo spendere complessivamente oltre 150,2 milioni di euro per non perdere neppure uno dei quasi 91 milioni di euro del Feasr attualmente a rischio disimpegno automatico.
 

Molise e Sardegna

I Psr di Molise e Sardegna - entrambe regioni in transizione - sul 2021 hanno solo da continuare a spendere ordinatamente i loro rispettivi budget. Entrambe hanno già centrato i rispettivi obiettivi di spesa e azzerato il Feasr a rischio disimpegno automatico, e presentano avanzamenti di spesa di tutto rispetto.

Il Molise - a fronte di una dotazione di 207,7 milioni di euro, ha già sostenuto una spesa superiore a 145,1 milioni per un avanzamento di spesa pari al 69,85%. La Sardegna, invece, forte di un budget complessivo da 1.291,5 milioni di euro, ha raggiunto un avanzamento di spesa del 65,75%, investendo fino al 31 maggio 849,1 milioni di euro.