Chiusa la prima parte della stagione invernale, ci addentriamo a piccoli passi verso la primavera.
L’ultima parte autunnale ha portato un vivace maltempo con incredibili piogge sulle regioni settentrionali, mentre la prima parte invernale ha premiato fin ora quasi esclusivamente i settori centro-meridionali adriatici. Un freddo quindi sterile al nord ovest e aree tirreniche con al più brevi e fugaci passaggi nuvolosi. Ma ecco cosa dovremmo aspettarci per la triade febbraio, marzo e aprile? Nei prossimi paragrafi l’analisi delle elaborazioni stagionali Noaa del modello Seasonal climate forecast CFSv2.
 

Andamento generale

La circolazione atmosferica ha mostrato segnali importanti negli ultimi mesi, tali da poter influenzare con evidenti strascichi le condizioni meteorologiche dalla prossima fase stagionale.
Uno degli elementi di rilievo che ha sicuramente contribuito a sconquassare l’impianto barico è lo stratwarming, un repentino e netto riscaldamento della stratosfera sopra al Polo Nord, il secondo dei cinque strati in cui è convenzionalmente suddivisa l'atmosfera. Un riscaldamento in grado di propagarsi successivamente sulle quote più basse attivando una destabilizzazione del vortice polare e quindi una rottura dello stesso, che potrebbe successivamente affondare con delle colate di aria fredda verso le medie latitudini.
Quando si verifica uno split, sul Polo Nord si va a strutturare una vasta area anticiclonica che porta valori termici anomali per quella zona, mentre i lobi che si verranno a costituire discendono verso le aree normalmente più temperate. Sulle zone colpite si formano profonde depressioni alimentate da aria molto fredda, causa delle più forti ondate di gelo su Nord America, Asia ed Europa (compreso il Mediterraneo centrale e l’Italia).
 

Temperature previste

Grazie appunto allo stratwarming, nel mese di febbraio sul continente europeo avvertiremo ancora gli effetti di questo fenomeno, con valori termici sotto le medie su tutte le aree settentrionali, frutto naturalmente delle possenti ondate gelide in discesa fin su queste aree.
Sul Mediterraneo sud-orientale, aree balcaniche meridionali, penisola ellenica, Turchia e Medio Oriente sono invece previste anomalie termiche di rilievo. Degli scarti dalle medie che andranno gradualmente ad assorbirsi con il passare dei mesi, fino a tornare in linea con il periodo in primavera, nei mesi di marzo e aprile.
In Italia avremo un contesto climatico entro i ranghi sulle regioni centro-ettentrionali, superiori invece al Mezzogiorno, frutto delle correnti più miti e temperature che interesseranno il Mediterraneo sud-orientale.
Nei mesi successivi, marzo e aprile, i valori termici si presenteranno complessivamente entro le medie, con al più lievi delta positivi sulle aree occidentali del Nord, tra Piemonte e Lombardia.
 

Precipitazioni previste

Discorso diverso per le precipitazioni, perché il mese di febbraio si presenterà molto umido su tutto il settore centro-occidentale mediterraneo, mentre scarseggeranno su tutti gli stati settentrionali del continente, ove il freddo si mostrerà quindi sterile.
Le perturbazioni atlantiche riusciranno in questa prima fase a raggiungere facilmente il nostro Paese, portando piogge e nevicate su molte aree d'Italia, in particolare sulle regioni centro-settentrionali. Torneranno le nevicate sulle Alpi, le quali potrebbero risultare abbondanti.
Si tratterà però di lievi anomalie che andranno ad esaurirsi completamente nei mesi successivi, di marzo a aprile. La primavera inizierà quindi con il piede giusto, in perfetta media climatica.
 

Nota informativa

Le previsioni stagionali hanno un’attendibilità che si aggira sul 20-30%. Il maggiore interesse nell’ultimo periodo da parte della comunità scientifica porta a studi più approfonditi nel settore e quindi a risultati sempre migliori.

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