L'aerea Nord-Ovest rappresenta più di metà della maiscoltura italiana e trova collocazione in due sole regioni, ovvero Lombardia e Piemonte, dove è molto forte la presenza di allevamenti zootecnici e di impianti per la produzione di biogas.
Due business nei quali il mais gioca un ruolo da protagonista. Non solo allevamenti, però, sapendo che anche la risicoltura è ampiamente diffusa nelle province di Vercelli, Novara e Pavia, trovando nel mais la coltura migliore dal punto di vista rotazionale.

Due terzi delle superfici maidicole dell'area Nord-Ovest sono in quota alla Lombardia, concentrate soprattutto a Cremona, Brescia e Mantova, le quali rappresentano da sole oltre il 40% del mais lombardo-piemontese.
In Piemonte, invece, gioca un ruolo fondamentale la provincia di Cuneo, con oltre 50mila ettari.

Le diverse province dell'area Nord-Ovest differiscono anche come terreni. Per esempio, una provincia come Brescia presenta usualmente suoli più sciolti e ben areati, permettendo spesso semine più precoci rispetto ad altre aree maidicole del Nord. Enormi poi le differenze che presentano i suoli idromorfi del cosiddetto triangolo del riso, ovvero Vercelli, Novara e Pavia, ove la sommersione delle risaie modifica profondamente non solo le caratteristiche del terreno, ma anche quelle legate alle infestanti. Non a caso, ciperacee e giavoni sono fra le malerbe chiave anche del mais coltivato in successione al riso.

Altre differenze vi sono guardando alla sostanza organica, alquanto elevata nelle aree ad alta presenza zootecnica come Lodi, Cremona, Brescia e Mantova.

Da non dimenticare infine le province occidentali dell'Emilia Romagna, soprattutto Piacenza, Parma e Reggio Emilia, anch'esse caratterizzate da suoli tipici delle aree limitrofe a percorsi fluviali, come pure ricche di allevamenti zootecnici, sia bovini, sia suini.

Tutto ciò induce a scelte differenti fra loro, con epoche di semina diverse, popolazioni di infestanti variegate e anche dosaggi più elevati degli erbicidi per contrastare l'effetto sequestrante della sostanza organica stessa, spesso apportata non solo da liquami e letame, bensì anche dal digestato degli impianti a biogas collegati agli allevamenti. A fronte di tale eterogeneità di condizioni, Sipcam Italia propone Tonale, erbicida di pre-emergenza e di post-precoce in grado di controllare efficacemente le malerbe del mais nel rispetto della coltura, indipendentemente dalla condizione di campo. 
 
Tonale può essere applicato sia in pre-semina, sia in post-emergenza precoce del mais
Tonale può essere applicato sia in pre-semina, sia in post-emergenza precoce del mais
 

Tridenti vincenti

Le infestanti chiave sono ormai note, ovvero Abutilon, Chenopodium, amaranto e giavoni.
Risulta però in aumento Acalypha, un'erba infestante che si sta progressivamente espandendo dal Nord-Est al Nord-Ovest, esportando anche in tale area le difficoltà di controllo dovute a un'efficacia spesso insoddisfacente delle soluzioni erbicide più comunemente utilizzate.
Alle malerbe di cui sopra si aggiungono poi a seconda delle zone anche cipero e convolvolo, complicando ulteriormente i piani di diserbo.

Contro di esse nel 2019 Sipcam Italia ha lanciato appunto Tonale, formulato come sospensione di microcapsule contenente mesotrione, terbutilazina e clomazone in ragione rispettivamente di 75,  375 e 40 grammi per litro. Le tre sostanze attive sono state oculatamente bilanciate fra loro al fine di massimizzarne da un lato l'efficacia e lo spettro d'azione, dall'altro la selettività e la flessibilità quanto a momenti di impiego.

Tonale è infatti formulato secondo la tecnologia Microplus, brevettata da Sipcam, la quale esalta gli aspetti della selettività verso la coltura, permettendo posizionamenti sia in pre sia in post-precoce. In tal caso il trattamento va effettuato entro lo stadio di due foglie del mais. Vero punto di forza della formulazione di Tonale è il fatto che le tre sostanze attive vengono rilasciate in modo omogeneo e costante in funzione anche dei tassi di umidità esterni. Spiccato appare infatti l'effetto richiamo che possiede Tonale a seguito di piogge anche di lieve entità cadute dopo il trattamento e irrigazioni.

Tonale può essere applicato come detto sia in pre sia in post-precoce, adottando la dose di riferimento pari a 1,7 L/ha alla quale si controllano efficacemente le malerbe summenzionate. La dose va però alzata a 2 L/ha in caso di alta pressione di graminacee, su terreni pesanti o ricchi di sostanza organica, mentre si deve limitare in post emergenza a 1,5 L/ha se i suoli si presentano particolarmente limosi o sciolti e ricchi di scheletro.

Guarda il filmato di Tonale: