La città di Napoli, con i suoi 782 ettari di superfice agraria utile, pari al 6,68% della superficie cittadina, continua a rappresentare un pezzo dell’agricoltura della Campania.

E ben 131 ettari della sau napoletana - stando ai dati dell'ultimo censimento - sono destinati alla coltivazione della vite. Da San Martino alla Selva Lacandona di Chiaiano passando per la vigna di Salita Scudillo fino ai vigneti di Santo Strato Posillipo e a quelli di Agnano e dei Camaldoli, Napoli è la seconda città d’Europa per superficie di territori coltivati a vite.
In questi fazzoletti di terra prosperano Falanghina, Catalanesca, Piedirosso, frutto di una viticoltura antica, che assume i caratteri della resistenza all'urbanesimo. Per questo motivo il Festival delle vigne metropolitane celebra il vino e le vigne di Napoli.

Il Festival si svolge in tre giorni di appuntamenti sul territorio per conoscere un patrimonio unico, che sono stati presentati nel corso di una conferenza stampa tenutasi ieri, 22 settembre 2016. In programma numerose iniziative che si terranno a partire da oggi, venerdì 23 e fino a domenica 25 settembre.

I visitatori avranno la possibilità di scoprire tutti gli aspetti della realtà della viticoltura locale, a molti sconosciuta, attraverso visite guidate, workshop, spettacoli e degustazioni in vari punti della città di Napoli come Chiaiano, San Martino, Posillipo e Agnano.

Il Festival nasce dalle sinergie di soggetti che hanno maturato consolidate esperienze nel campo degli eventi: la società organizzatrice, la Ravello Creative Lab, l’Associazione italiana sommelier Napoli, e l’associazione Campi Flegrei a tavola.

La manifestazione è promossa dall’assessorato al Lavoro e alle attività produttive del Comune di Napoli, nell’ambito della programmazione Napoli expost, finanziata da Sviluppo Campania e Regione Campania.

“Le vigne metropolitane di Napoli sono un tesoro da scoprire e valorizzare. È questo il motivo che ha spinto l’Ais Napoli a aderire al festival che animerà in questi giorni la città con spettacoli, degustazioni, convegni e visite guidate alla scoperta di vigneti suggestivi, che si intersecano con il tessuto urbano e cittadino”, così Tommaso Luongo, delegato dell’Ais Napoli e direttore scientifico della manifestazione.

“L’Associazione italiana sommelier - aggiunge il delegato dell’Ais Napoli - è da sempre ambasciatrice della cultura del vino e non poteva mancare il nostro contributo ad una manifestazione che ha come obiettivo principale quello di fare scoprire insospettabili scenari, vigneti metropolitani che nascondono storia, cultura e tradizioni. Per l’occasione, inoltre, domenica prossima, sarà presentato un annullo filatelico realizzato in collaborazione con Poste Italiane che sarà dedicato proprio alle vigne metropolitane della nostra città”.

Napoli, grazie alla natura sabbiosa del terreno, è una delle poche aree al mondo in cui è ancora possibile trovare vigneti coltivati a piede franco che hanno resistito all’attacco della fillossera, mentre la viticoltura mondiale è quasi interamente innestata su piede americano.

“Stiamo parlando di vigneti antichi da cui si producono vini dal carattere inconfondibile, che hanno tra i filari una storia che noi siamo pronti a raccontare. Proprio per consentire ai tanti appassionati di scoprire questo inestimabile tesoro, sarà anche online a breve una mappa virtuale dei vigneti metropolitani di Napoli. Un portale con geolocalizzazioni e schede tecniche dei singoli vigneti che abbiamo intenzione di trasformare in una applicazione mobile. Uno strumento indispensabile per scoprire e valorizzare un patrimonio che, così come accaduto a Torino, Parigi e Vienna, dovrebbe e potrebbe diventare un punto di forza di una città che fa del turismo uno dei suoi capisaldi”, conclude Luongo.