Il 28 settembre 2016, ad un folto pubblico di interessati, durante una conferenza stampa, è stato illustrato al Senato il disegno di legge "Disposizioni urgenti per la salvaguardia delle colture di agrumi" - contrassegnato come atto Senato 2488. Disegno di legge che ha tra i primi due firmatari i senatori Francesco Campanella e Fabrizio Bocchino.
La proposta legislativa è stata assegnata lo scorso 22 settembre alla Commissione Agricoltura, che a breve ne inizierà l'esame.

Sul piatto un Piano nazionale di settore per l'agrumicoltura che, nel triennio 2017-2019, dovrebbe investire sul comparto ben 10 milioni di euro, più 3 milioni di aiuti per la manutenzione e la salvaguardia degli agrumeti caratteristici posti in zone di alto valore paesaggistico.
Infine è prevista l'integrazione degli agrumi nel progetto "Frutta nelle scuole", con l'installazione di distributori automatici di agrumi freschi e loro derivati.

La finalità del disegno di legge (articolo 1), parte dalla necessità di salvaguardare le colture di agrumi "al fine di tutelare i paesaggi agrari tradizionali, di valorizzare le funzioni di difesa del suolo, di prevenire il rischio idrogeologico, di tutela ambientale e di conservazione della biodiversità agraria, anche al fine di contrastare l'abbandono e il declino economico di aree con impianti arborei di notevole rilievo e con radicate vocazioni produttive nella filiera della coltivazione e lavorazione degli agrumi", è scritto nel progetto di legge.

L'articolo 2 prevede invece il Piano di settore per l'agrumicoltura: sarà approvato dal ministro delle Politiche agricole entro sei mesi dalla data di entrata in vigore con proprio decreto, previo accordo con la Conferenza permanente Stato-Regioni e Province autonome. Con i dieci milioni di provvista finanziaria, dovranno attuarsi ben 10 indirizzi.

Il piano dovrà diffondere le buone pratiche colturali e l'innovazione tecnologica, anche nel campo dell'irrigazione, rafforzare le politiche di filiera e l'integrazione con il comparto della trasformazione, incrementare e incentivare l'organizzazione dei produttori e migliorare le procedure di tracciabilità del prodotto e i relativi controlli.
 
Il piano di settore inoltre è chiamato ad  implementare politiche per la qualità certificata del prodotto, anche con l'istituzione di specifici marchi territoriali. Dovrà salvaguardare gli agrumeti localizzati in zone di particolare rischio idrogeologico, promuovere i consumi del prodotto fresco e trasformato, in particolare nelle istituzioni scolastiche, valorizzare i sottoprodotti degli agrumi anche nella filiera agroenergetica.
 
Nel novero delle iniziative del piano, anche una lotta efficace alle fitopatologie "potenziando la ricerca e gli interventi di contrasto". Infine il piano promuove la formazione di figure professionali adeguate per supportare l'aggiornamento degli imprenditori agricoli.
 
Toccherà invece alle regioni individuare, entro tre mesi dall'entrata in vigore del testo, gli agrumeti caratteristici localizzati in aree di interesse paesaggistico o interessate da colture tradizionali di particolare rilievo, eleggibili al contributo di 3 milioni di euro finalizzato alla parziale copertura degli investimenti rivolti al recupero ed alla manutenzione degli agrumeti e previsto dall'articolo 3.
Il contributo per il restyling degli agrumeti è concesso prioritariamente ai coltivatori diretti e agli imprenditori agricoli professionali.

Infine l'articolo 4 dispone: "A decorrere dall'anno scolastico 2017-2018, il ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, di concerto con il ministero dell'Istruzione, dell'università e della ricerca, nell'ambito del programma 'Frutta nelle scuole', promuove uno specifico intervento rivolto all'installazione nelle scuole di ogni ordine e grado di distributori automatici di agrumi e loro derivati".