Prima delle feste abbiamo parlato dei trend dominanti in agricoltura, anzi meglio dire nell’AgriFoodTech: dai robot alle serre verticali.
La disamina è stata confermata dalla recente cronaca. Jeff Bezos, il multimiliardario proprietario di Amazon (per lui questi son bei tempi), e l’ex ad di Google Eric Schmidt, hanno pesantemente investito in una nuova impresa con l’obiettivo di creare fattorie verticali completamente gestite da robot e intelligenza artificiale.

Da quanto pubblicato, si dovrebbe trattare di una serra basata sui principi dell’aerofarming, con totale assenza di suolo e il consumo di appena il 5% del quantitativo di acqua normalmente utilizzata in impianti protetti. I due "Paperoni" avrebbero già a disposizione 541 milioni di dollari.

Forse non con gli stessi mezzi, ma con grande intraprendenza e dovizia di conoscenze del settore ci si sta muovendo anche in Italia, in Toscana e precisamente a Quarrata (Pistoia). Qui, negli scorsi giorni, è stato inaugurato il primo impianto di airfloating® a radice libera e senza substrato. La toscana Edo ha poi voluto costruire il suo impianto in un edificio industriale abbandonato: l’urban farming è in effetti un’altra interessante evoluzione del settore; pensate all’impressionante numero di capannoni vuoti in tante aree italiane. Nella serra si produrrà in totale assenza di suolo, con pochissima acqua, senza agrofarmaci e senza residui di metalli pesanti (nickel free). Gli ortaggi a foglia prodotti saranno invece “fortificati” con micronutrienti quali il selenio, lo zinco e lo iodio; la cui addizione è già ben apprezzata dai consumatori in altri prodotti orticoli.
L’AgriFoodTech cresce, anche in Italia.