Sono sempre più coloro che credono che digitale e tecnologia siano nel futuro dell'agricoltura. Di certo ne sono convinte le 70 aziende italiane che hanno sviluppato 220 soluzioni per innovare l'agricoltura, attraverso il digitale. Nel mondo poi l'agricoltura 4.0 vale circa 3,5 miliardi. Il dato è stato fornito durante il convegno che si è svolto al recente Macfrut di Rimini, organizzato da Image Line, dal titolo 'Digitale Day. Il forum per chi ha scelto l'innovazione in agricoltura'.

Durante il convegno sono intervenuti rappresentanti di diverse aziende che hanno abbracciato il digitale: Enrico Rizzi di Dimensione Agricoltura, Antonino Passalacqua del Consorzio agrario Terrepadane, Andrea Cosio di Findus. Hanno dato il loro contributo nel dipingere il digitale in ambiente agricolo Filippo Renga del Politecnico di Milano e il giovanissimo Nicolò Barbano, youtuber con oltre 17mila iscritti al canale Agromoderni.

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"A fare la differenza oggi - ha detto Filippo Renga, direttore dell'Osservatorio Smart AgriFood del Politecnico di Milano, fra i relatori dell'evento - è la grandissima disponibilità d'informazioni in mano a chi fa agricoltura, informazioni che sono interconnesse. L'agricoltura di precisione riduce i costi di produzione perché fa guadagnare tempo e risparmiare input. Aumentano inoltre qualità del prodotto e produttività. C'è poi un altro beneficio, quello della tracciabilità, un vantaggio di cui gode l'intera filiera".
Eppure, tutti i dati potenzialmente in mano agli agricoltori, con le nuove tecnologie, non sono nulla se non c'è la conoscenza, se chi li ha in mano non sa come governarli: "Bisogna coltivare la competenza - ha continuato Renga - la sfida da cogliere è proprio quella di saper valorizzare e rendere evidente al consumatore finale la qualità del prodotto".

Un prodotto di qualità, coltivato con attenzione a sostenibilità e utilizzo corretto degli input deve anche essere comunicato. Il tema della comunicazione digitale è stato toccato da Nicolò Barbano. Con il suo canale Youtube, Barbano cerca di rendere accattivante l'agricoltura, fa informazione e intrattenimento allo stesso tempo, restando aderente alla realtà, e connette le persone che sono interessante al mondo agricolo.

La piattaforma Youtube ha potenzialità enormi: "I dati - ha detto Nicolò Barbanodicono che fra tutte le persone maggiori di 16 anni, in Italia, una su due, se conosce Youtube, lo usa almeno una volta al giorno. La maggior parte di loro ha inoltre sostituito la tv con internet. E dunque mi sono chiesto, perché non utilizzarlo per fare conoscere l'agricoltura in maniera divertente e intelligente?".
Nicolò Barbano pubblica diversi video a settimana su Youtube, utilizzando diversi format, tutti i tipi di video puntano ad aumentare la conoscenza della sua audience e a farlo senza annoiare mai i suoi follower.

Fra i temi trattati, quello della tracciabilità. Ne ha parlato Andrea Cosio, agronomo Findus, raccontando la loro esperienza con il QdC® - Quaderno di Campagna, web application lanciata da Image Line nel 2002. "A ogni campo - ha detto - assegniamo un numero univoco e siamo in grado di seguire il prodotto dal campo fino alla tavola, la tracciabilità infatti segue il prodotto anche per quanto riguarda la lavorazione".
QdC® - Quaderno di Campagna, piattaforma condivisa per la gestione dell'azienda agricola, aiuta l'imprenditore agricolo controllando per lui che stia agendo nel rispetto delle regole, di etichette e disciplinari, lo fa incrociando i dati di diverse banche dati, dagli agrofarmaci ai fertilizzanti, ai dati agro-meteo ai vari disciplinari appunto. Nel 2017 ha effettuato oltre 3 milioni e 300mila controlli, con una efficienza del 99.9988%.

A sottolineare quanto il digitale possa venire in soccorso per rispondere alle pressanti esigenze dell'agricoltura è stato un altro relatore, Enrico Rizzi, tecnico di Dimensione Agricoltura: "Il digitale - ha detto - come può aiutarci? E' uno strumento a supporto, le norme sono sempre più restrittive e le esigenze di mercato sempre più pressanti, un mercato che si fa globale per un'agricoltura intensiva e specializzata".
Poi ha continuato: "Sono moltissimi i controlli incrociati da fare prima di procedere a un trattamento ed essere sempre aggiornati su ri-etichettature e normative è molto difficile. Il rischio di errore è molto alto, si rischiano sanzioni, il digitale è garanzia di aggiornamento costante e di sicurezza".

A fargli eco anche Antonino Passalacqua, direttore Operazioni del Consorzio Terrepadane: "La rivoluzione digitale - ha detto - ha portato un miglioramento nell'organizzazione interna, ci aiuta soprattutto a pianificare gli acquisti. Per essere competitivi è importante che l'agricoltura diventi digitale".

Se nel 2017 i controlli incrociati del QdC® - Quaderno di Campagna, per trattamento, erano 36, nel 2018 diventeranno 56. "Crediamo che l'agricoltura possa crescere molto grazie al digitale. In agricoltura ciò che si fa non è pianificabile, tutto avviene all'aperto" ha detto Ivano Valmori, ceo di Image Line. "Per pilotarla servono dati e informazioni. Noi crediamo che il made in Italy sia l'eccellenza nell'agroalimentare ma se vogliamo produrre bene, ci serve la conoscenza e per questo non si può prescindere dalle nuove tecnologie".

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